Il provvedimento PIantedosi? “È contrario alla legge del mare, alle convenzioni internazionali sottoscritte dall’Italia, e alla nostra Costituzione”. Distinguere a bordo tra chi è fragile e chi no? “Le nostre leggi vietano di discriminare in base al sesso, all’età, oppure a un’infermità in atto”. Non ha dubbi Giovanni Maria Flick, ex presidente della Consulta ed ex Guardasigilli del primo governo Prodi.
Il ministro dell’Interno è Piantedosi, e non Salvini, ma sembra proprio che siamo tornati a 4 anni anni fa e alla “guerra” dell’Italia contro i migranti.
“Sì, è proprio così, ma questa è una guerra più che contro di loro contro chi li salva applicando la legge fondamentale del mare, l’ordinamento internazionale, e la nostra Carta”.
Di che leggi parla?
“Di tutte quelle che prevedono il salvataggio di chi rischia la vita in mare e che impongono di accogliere subito la nave in un porto sicuro e vietano di rimandare nello stesso posto da cui è fuggito chi si trova in pericolo”.
Se le cose stanno così il decreto di Piantedosi, Salvini e Crosetto è illegittimo.
“Lo ritengo contrario alla legge del mare, alle convenzioni internazionali e alla nostra Costituzione”.
In che senso è incostituzionale? Perché blocca i migranti sulle navi e pretende di distinguere tra chi è “fragile” e chi no?
“Per entrambe queste ragioni. Perché la vita è sacra e la Costituzione non attribuisce all’autorità pubblica il diritto di distinguere il grado di pericolo e la diversità di posizione tra coloro che rischiano la vita o che comunque verrebbero respinti. L’accoglienza in un porto “sicuro” è il presupposto necessario per verificare se quelle persone possano essere accolte oppure no”.
Questa “selezione” il governo vuole farla direttamente sulle navi. È mai possibile?
“Forse potrebbe esserlo su navi che battono bandiera italiana e sono parte del territorio nazionale. Ma non può esserlo su navi straniere e da parte di chi sta tentando di salvare persone in pericolo”.
Certo è paradossale pensare che l’equipaggio di una Ong possa assumere le funzioni proprie di un ufficio di polizia di frontiera.
“Sono d’accordo. Non si possono imporre questi obblighi a chi sta operando un salvataggio per spirito umanitario e per giunta in condizioni di grande difficoltà”.
Esiste un criterio per decidere che una mamma e un bambino possono scendere a terra perché “fragili”, mentre il marito e padre deve restare a bordo?
“Mi pare veramente sconcertante. Quando la nave entra nel territorio italiano chi è a bordo è soggetto alla nostra legge. Che non discrimina le condizioni di pericolo in base al sesso, all’età, oppure a un’infermità in atto. Ogni migrante ha alle spalle un viaggio drammatico, forse le torture nei campi libici, e adesso incombe su di lui pure il rischio di essere rimandato indietro”.
Queste navi non sono italiane. Si può chiedere al comandante una simile procedura?
“Le convenzioni internazionali impongono il diritto-dovere di portare la nave in un porto sicuro; non certo quello di operare o condividere discriminazioni tra un migrante e l’altro”.
Ma proprio a quel comandante l’Italia, con le nuove regole del ministro dell’Interno, ordinerà di rimettersi in mare con il suo carico di migranti, a quel punto parziale…
“L’Italia non può imporre una simile procedura, deve risolvere prima il problema a livello europeo, perché ha sottoscritto gli accordi di Dublino che l’hanno investita della funzione di controllo delle frontiere europee lungo ottomila chilometri di costa. Il nostro Paese ha il dovere di accogliere i migranti e di verificare poi, quando tutti sono in salvo, chi possa restare e chi no”.
Ma ha letto cosa propone il governo? L’asilo spetterebbe alla nazione cui appartiene la Ong che ha salvato i migranti.
“L’Italia, lo ripeto, non può dimenticare le convenzioni e gli accordi che ha sottoscritto in cui questa nuova soluzione ovviamente non è prevista e peraltro contraddice la necessità che la nave venga accolta “sollecitamente” in un porto sicuro. In ogni caso non possono essere i migranti a pagare il prezzo delle diatribe tecniche e politiche del nostro governo in conflitto con gli altri membri della Ue, né tantomeno si possono “monetizzare” gli stessi migranti perché vengano trattenuti da paesi che non rispettano i diritti umani o perché non vengano usati per creare difficoltà alla Ue”.
fonte Repubblica: https://www.repubblica.it/cronaca/2022/11/07/news/migranti_flick_piantedosi_circolare-373432798/