È morto questa notte a Roma il teologo Paolo Ricca. Allievo di Karl Barth, ha partecipato come osservatore al Concilio Vaticano II, creando nei lunghi anni della sua vita e dei suoi studi un forte consenso ecumenico. La sua figura, centrale nel panorama teologico italiano e internazionale, si è estesa ben oltre i confini della comunità cristiana. La sua eredità intellettuale e spirituale, tracciata anche nei numerosi volumi da lui pubblicati, rimane una solida base per la comprensione della fede vissuta e del pensiero umano. Membro della Commissione Fede e Costituzione del Consiglio ecumenico delle chiese (CEC), docente di Storia della chiesa presso la Facoltà valdese di teologia, pastore valdese e teologo di fama internazionale, se ne va un punto di riferimento del protestantesimo in Italia e nel mondo. Lo ricordiamo fra gli autori dello storico accordo di Leuenberg, nella sua collaborazione alla trasmissione “Uomini e profeti” con Gabriella Caramore su Rai Radio 3, senza dimenticare la sua consulenza a Roberto Benigni, per i Dieci Comandamenti su Rai 1. E ancora, i suoi interventi insieme ai fratelli e alle sorelle del Segretariato attività ecumeniche (SAE).
Proprio di Paolo Ricca l’agenzia NEV ha raccolto la testimonianza, pochi mesi fa, come primo contributo per il ciclo “Cosa significa essere valdesi oggi?”, in collaborazione con Radio Beckwith e il settimanale Riforma. Ne riproponiamo qui le profonde riflessioni: Cosa significa essere valdesi, oggi. Risponde Paolo Ricca (nev.it)
(qui di seguito una selezione dei numerosi messaggi giunti in redazione).
Andai una volta a intervistarlo nel suo ufficio a Roma. Era circondato dai libri. C’era un gatto accucciato. E c’era un pianoforte. Provai invidia perché mi sembrava un mondo ideale.
Di quella chiacchierata ricordo anche una risposta fulminante a proposito dell’ecumenismo e del Giubileo che la Chiesa cattolica stava per celebrare. “Il vino nuovo dell’ecumenismo”, disse, “non può avere spazio negli otri vecchi del Giubileo”.
Roberto Zichittella
giornalista
Ancora un grande amico: davvero la cosa più dura dell’invecchiamento è la perdita degli amici. Paolo Ricca non è solo il maestro da cui noi cattolici abbiamo imparato ad essere compagni di fede, è l’amico di tanti incontri e convegni e frequentazioni della facoltà valdese che ispirava una ricchezza umana così contagiosa da sentirla moltiplicata nella condivisione fraterna con tutti anche in questo triste momento. Sto scrivendo sui secoli del “credo” e non posso non sentire ancora la voce accorata di Paolo che ne accusava il limite: “non c’è neppure la parola amore”.
Sei stato davvero testimone e maestro di una fede affettuosa che supera i veli delle astrattezze teologiche e insegna pace anche in questo tempo di miserabili guerre. Un abbraccio ai tuoi cari.
Giancarla Codrignani
scrittrice ed ex parlamentare
Sei stato un amico, un collega, un compagno di strada: arrivederci, Paolo, maestro in umanità, fratello nella fede, profeta di speranza.
BET-Polo Biblico
Come Coordinamento Teologhe Italiane desideriamo esprimere e condividere il sentimento di tristezza per la perdita del pastore valdese e teologo Paolo Ricca, ma anche il ricordo grato per un uomo eccezionale che con il suo lavoro di ricerca, la sua presenza dialogica e la sua disponibilità umana ha aperto e percorso nuovi e promettenti passaggi nella storia cristiana.
Lucia Vantini
Coordinamento Teologhe Italiane (CTI)
Per Paolo Ricca, un limpido testo di Turoldo. Per dire il commiato nella speranza e nella gratitudine. Non senza ricordare la lunga e preziosa collaborazione con S. Anselmo, dove per molti anni ha tenuto corsi sulla interpretazione evangelica dei sacramenti. Gli studenti di tutte le nazioni erano ammirati per la sapienza del professore e per la parola forte e calda del pastore. La specializzazione Sacramentaria della facoltà teologica di S. Anselmo si unisce al cordoglio dei confratelli valdesi e conserva la memoria preziosa di una testimonianza umana e cristiana indimenticabile.
Ecco il testo di Turoldo.
“Ma quando da morte passerò alla vita,
sento già che dovrò darti ragione, Signore,
e come un punto sarà nella memoria
questo mare di giorni.
Allora avrò capito come belli
erano i salmi della sera;
e quanta rugiada spargevi
con delicate mani, la notte, nei prati,
non visto. Mi ricorderò del lichene
che un giorno avevi fatto nascere
sul muro diroccato del Convento,
e sarà come un albero immenso
a coprire le macerie. Allora
riudirò la dolcezza degli squilli mattutini
per cui tanta malinconia sentii
ad ogni incontro con la luce;
allora saprò la pazienza
con cui m’attendevi, a quanto
mi preparavi, con amore, alle nozze.”
D. M. Turoldo
Andrea Grillo
teologo
Con grande affetto e stima ricordiamo Paolo Ricca, che è sempre stato un punto di riferimento intellettuale, teologico e personale nel nostro impegno per la pace e per il dialogo e la condivisione ecumenici. Il CIPAX esprime la sua vicinanza alle sorelle e ai fratelli evangelici: ancora una volta ci troviamo a dire che solo proseguendo in quel cammino possiamo affrontare una perdita così grande.
Cristina Mattiello
presidente del Centro interconfessionale per la pace (CIPAX)
La morte di uno dei protagonisti della storia del pensiero teologico e della trama ecumenica che, anche grazie a lui, ci ha fatto sentire che le nostre due chiese potevano trattarsi come sorelle crea un grande vuoto. La morte di un amico cordiale e sempre disponibile al dialogo e al confronto è fonte di grande dolore.
Marinella Perroni
Pontificio Ateneo S. Anselmo – Roma
Nell’apprendere la triste notizia della morte del pastore valdese e teologo Paolo Ricca, ci stringiamo con sincero affetto fraterno alla sua famiglia ed a tutta la Chiesa valdese. C’è tanta tristezza per la perdita avvenuta, ma anche una profonda gratitudine per la eredità intellettuale e spirituale che ci ha lasciata e che continuerà ad essere riferimento comune per la crescita e lo sviluppo del nostro pensiero e della nostra fede. Possa la vicinanza del Signore, con il suo sostegno e conforto, guidare i nostri “cuori” verso la speranza della quale Egli ci parla con la Sua Parola. Fraternamente,
Samuele Trebbi
per la Chiesa Apostolica Italiana di Firenze – Prato
Con Paolo Ricca, se ne va il teologo che sapeva parlare di Dio con rara profondità. La sua meditazione delle Scritture era efficace ed incisiva perché intimamente nutrita dalla convinzione che di Dio ci si può fidare fino in fondo. Paolo fu un teologo valdese amato da tutti per la sua capacità, il suo carisma direi, di declinare il discorso della fede in termini naturalmente ecumenici: non solo rispettosi delle altrui sensibilità ma generosi nel riconoscere la specificità delle altre confessioni. Ci mancherà, ma resteranno con noi i suoi scritti e i suoi numerosi interventi. Le Chiese avventiste lo ricordano con fraterno affetto.
Pastore Davide Romano
Direttore Istituto avventista
Paolo non era soltanto un ottimo teologo e professore, era anche un buon pastore e un credente molto premuroso. Ricordo che quando fui eletto presidente delle chiese battiste in Italia, mi scrisse un bigliettino a mano (scriveva sempre a mano, anche i suoi lunghi interventi) in cui mi sosteneva con il suo affetto e la sua preghiera. Trovai quel gesto così caro! E ora: «Scrivi: beati i morti che da ora innanzi muoiono nel Signore. Sì, dice lo Spirito, essi si riposano dalle loro fatiche perché le loro opere li seguono». (Apocalisse 14:13).
Pastore Raffaele Volpe
È con immensa riconoscenza al Signore che esprimo le mie sentite condoglianze alla famiglia per la dipartita di un grande uomo e amico di fede. Lascia un immenso vuoto ma una grande eredità di un fedele servitore del Signore.
Maggiore Virginia Pavoni Longo
Esercito della Salvezza
Condoglianze vivissime alla comunità valdese per la morte di Paolo Ricca, un abbraccio fortissimo.
padre Bernardo
abate di San Miniato al monte
Sono Giuseppe, un prete della diocesi di Brescia. La notizia della morte di Paolo Ricca mi addolora molto. Ho avuto modo di conoscerlo anni fa ed era nata una bellissima amicizia. Ci sentivamo spesso telefonicamente e lo scorso mese di settembre ero stato a Roma a trovarlo: un incontro bellissimo e soprattutto uno di quegli incontri che porterò impressi nel mio cuore per sempre e soprattutto nella mia vita. Paolo, per me, è stato un punto di riferimento, sempre pronto ad ascoltarmi, consigliarmi nel rispetto e nell’amicizia vera: quella che vuole solo il bene dell’Altro. Oserei dire, senza paura di offendere nessuno, che per me è stato un punto di riferimento forte e sicuro che nella mia chiesa di appartenenza non ho mai trovato (a lui ho aperto il mio cuore e la mia vita e mi sono sentito accolto, capito e voluto bene e questo lo dimostrava: io l’ho percepito fortemente).
Paolo, grazie di tutto… ti mando un abbraccio: ora contempli col Dio che hai amato, fatto amare e servito con gioia e totalità. La mia affettuosa vicinanza nel ricordo alla famiglia di Paolo, alla Chiesa Valdese e a tutto il mondo protestante.
don Giuseppe Magnolini
Profondo dolore per la scomparsa di Paolo Ricca è stato espresso dall’ex ministro Valdo Spini. “Paolo Ricca, pastore e teologo valdese, è stato un personaggio apprezzato per la sua fede e per il suo pensiero da tutto il cristianesimo a livello nazionale ed europeo. Tante le sue pubblicazioni che hanno affrontato in modo profondo i problemi della fede cristiana nel mondo contemporaneo“.
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