Correre verso il Risorto, di Rocco D’Ambrosio

Il Vangelo odierno: Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro.
Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!».
Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò.
Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte.
Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.
(Gv 20, 1-9 – Vangelo del giorno)

“Correvano insieme tutti e due – Pietro e Giovanni – ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro” (Gv 20). E chi di noi, in questo mondo, non corre? Si corre per impegni di lavoro, ritmi incalzanti, scadenze scelte o imposte. Ma si corre anche con la mente o il cuore, come per i progetti di vita per migliorare e progredire. Si corre con le previsioni e i desideri piccoli o grandi che siano: la nostra vita da gestire, ma anche le guerre, la crisi economica, i leader mondiali non sempre saggi e sobri. C’è anche chi corre via da fame, prigionie, violenze, malattie e guerre, come in Asia, Africa, America Latina ed Europa orientale. I migranti lo sanno fin troppo bene. Alcune volte si corre anche senza sapere dove andare, per evasione. E’ ovvio che corre bene chi sa dove andare e come andarci. Chi ha una meta. Ma anche chi è libero di farlo.

La Pasqua, cioè il celebrare la Resurrezione di Cristo, è una festa difficile, non solo per i non credenti, ma anche per i cristiani. Non tutti sono disponibili a correre verso un sepolcro vuoto, per quanto possa essere una conferma. Solo Maria resta sperando di incontrare il Cristo: cosa che poi avviene.  Ci sono corse che non appagano, né rispondono a tante domande che tutti ci portiamo dentro. La guerra finirà presto? Il cammino di pace soccomberà? La linea storica è quella del progresso etico e sociale (oltre che tecnologico), o la crescita integrale dell’umanità è una terribile illusione? E’ una corsa in discesa o in salita?

La corsa di Pietro e Giovanni si conclude con la visione dei “teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte”. Ben poca cosa rispetto a un evento annunciato essere di portata storica: un uomo che risorge dai morti. Eppure ambedue vedono quei piccoli particolari e credono. Certo “il buon Dio alberga nel dettaglio” (Aby Warburg); ma per quanto i discepoli ne avessero visti tanti, di dettagli, eppure la resurrezione era ancora fuori dalla portata di mente e cuore. Fino ad allora “non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti”. Su questa difficoltà a comprendere non bisogna glissare, né aver paura di analizzare i nostri dubbi di fede. Certamente non aiuta il diffondersi, tra i cristiani, di un atteggiamento ideologico, dove fede, impegno per la pace e cura degli altri, alcune volte si trasformano in crociate senza cuore e senza ingegno; non aiuta la pretesa di avere risposte su tutti i drammi personali e globali; non aiuta il sentirsi depositari di verità, chiudendosi al dialogo con gli altri. Non aiuta nemmeno il surrogato di cristianesimo di Trump e Vance, per niente evangelico, e di tutti i suoi amici tradizionalisti, in USA, Italia e altrove.

I discepoli non avevano compreso. Noi non abbiamo compreso. Ci sono sfuggite tante cose, ce ne sfuggono ancora tante, della situazione mondiale e delle guerre, come delle ferite personali e relazionali. Bisogna rimettere ordine, altrimenti un nuovo nichilismo avrà la meglio. Come per i discepoli, come anche per noi, nessuno inizia da zero. Ci saranno sempre da qualche parte parole pregnanti, non vuote; relazioni sane, non false; un diritto non giullare del potere, ma tutela specie dei poveri e degli ultimi; politici probi e competenti, e non lupi travestiti da pecore; ci saranno pure “teli e sudari riposti in ordine”, contro il caos di una parte di mondo. Si inizia di lì per (ri)credere, per rialzarsi, per rinascere, per costruire.

Lo ha scritto cosi bene Ernesto Balducci: “La morte di Gesù fu una morte politica e non una morte privata, porta i sigilli dei poteri di quel tempo. Ecco perché l’annuncio pasquale non è fatto per darci una provvisoria esaltazione immaginativa, è fatto per risospingerci alle radici dove noi elaboriamo le nostre scelte fondamentali. È lì che tutto si decide. Dio guarda nel cuore e non alle nostre chiacchiere o ai nostri riti. È in questa profondità, dove noi ci troviamo di continuo al bivio fra morte e vita, che decidiamo di noi stessi e decidiamo del futuro del mondo. Fatta questa riflessione, acquistiamo in qualche modo il diritto di abbandonarci al rito, alle parole sacre, ma contenendole coscientemente dentro la riserva che abbiamo posto: tutto questo è vano, anzi è menzogna se non passa attraverso il filtro del senso di responsabilità che abbiamo cercato di rievocare sulle pagine della Scrittura”.

Rocco D’Ambrosio

[presbitero, docente di filosofia politica, Pontificia Università Gregoriana, Roma; presidente di Cercasi un fine APS]

PRESENTANDOCI

Cercasi un fine è “insieme” un periodico e un sito web dal 2005; un’associazione di promozione sociale, fondata nel 2008 (con attività che risalgono a partire dal 2002), iscritta al RUNTS e dotata di personalità giuridica. E’ anche una rete di scuole di formazione politica e un gruppo di accoglienza e formazione linguistica per cittadini stranieri, gruppo I CARE. A Cercasi un fine vi partecipano credenti cristiani e donne e uomini di diverse culture e religioni, accomunati dall’impegno per una società più giusta, pacifica e bella.


 

 

VI ASPETTIAMO AL NOSTRO CONVEGNO,
Trani, 9-11 Maggio 2025
Per info clicca sulla locandina
oppure scrivi a amministrazione@cercasiunfine.it

___________________________________________________________________________ Il 5 aprile 2025, si è svolta l'Assemblea annuale dei soci di Cercasi un fine per l'approvazione del bilancio (che tra qualche giorno sarà pubblicato sul sito regionale RUNTS, nel nostro spazio). L'Assemblea ha anche votato e/o confermato le cariche associative, che sono le seguenti:

Direttivo: Rocco D’AMBROSIO (presidente), Matteo LOSAPIO (vice presidente), Carlo RESTA (tesoriere), Nunzio LILLO (segretario), Giuseppe FERRARA (direttore della Biblioteca Bice Leddomade, bibliotecaleddomade@cercasiunfine.it), Franco GRECO, Donatella A. REGA.
associazione@cercasiunfine.it

Redazione del Periodico, oltre ai membri del Direttivo: Eleonora BELLINI, Vito CATALDO, Davide D'AIUTO, Paolo IACOVELLI, Lucio LANZOLLA, Elisabetta RESTA, Massimo DICIOLLA, Isabella SANTINI (collaboratrice per l’amministrazione).

Redazione web: Vito CATALDO, Davide D’AIUTO (Responsabile DPO), Paolo IACOVELLI, Eleonora BELLINI, Matteo LOSAPIO. email: webmaster@cercasiunfine.it

Responsabili del gruppo I CARE 2024-2025: Volontarie del Servizio Civile Universale: Naomi BARBERIO, Francesca CAPONIO, Alessia CIMMARUSTI, Giovanna SPINELLI; Fara CELLAMARE (OLP per i volontari SCU); mail: icare@cercasiunfine.it

Auguri a tutti e buon servizio nella scia del I CARE di Lorenzo Milani. Grazie ai soci per la loro presenza o partecipazione on line o per delega.

Ultimi Articoli

Contribuendo

Per sostenere le nostre attività, cioè le scuole di formazione sociale e politica, questo sito web e il periodico cartaceo di cultura e politica, l’insegnamento dell’italiano per cittadini stranieri, la biblioteca “Bice Leddomade” e le altre attività di formazione culturale e sociopolitica, ti invitiamo a:

  • Donare un sostegno economico attraverso un Bonifico Bancario Cercasi un Fine APS

IBAN IT26C0846941440000000019932 BCC Credito Cooperatvo oppure CCP 000091139550 intestato ad Associazione Cercasi un fine

  • Donare il tuo 5×1000: basta la tua firma e il numero dell’associazione 91085390721 nel primo riquadro (in alto a sinistra) dedicato al Terzo Settore – RUNTS. 
  • Predisporre un lascito nel tuo testamento: hai la possibilità di aiutarci nel futuro – nel rispetto della legge, senza escludere possibili soggetti legittimari – attraverso il dono di qualcosa a Cercasi un fine (come una somma di denaro, beni mobili o immobili, una polizza di vita). Il testamento è un atto semplice, libero, sempre revocabile. Con il tuo lascito sosterrai le nostre attività. 

Grazie per quello che farai per noi.

SORRIDENDO