l Vangelo odierno: In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli:
«Chi ama padre o madre più di me non è degno di me; chi ama figlio o figlia più di me non è degno di me; chi non prende la propria croce e non mi segue, non è degno di me.
Chi avrà tenuto per sé la propria vita, la perderà, e chi avrà perduto la propria vita per causa mia, la troverà.
Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato.
Chi accoglie un profeta perché è un profeta, avrà la ricompensa del profeta, e chi accoglie un giusto perché è un giusto, avrà la ricompensa del giusto.
Chi avrà dato da bere anche un solo bicchiere d’acqua fresca a uno di questi piccoli perché è un discepolo, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa (Mt 10, 37-42 – XIII TO/A).
2 luglio 2023. Non si dimentica proprio niente, il Signore! Non si dimentica i capelli del nostro capo, né i pensieri del cuore, né i nostri gesti… non si dimentica quando e come accogliamo, chi incontriamo per caso o abitualmente, cosa vogliamo e quali sono le nostre finalità.
Ma questo è il mestiere del Signore. Lui lo fa bene e se ci fidiamo di lui e crediamo in Lui dobbiamo solo approfondire il suo stile e… cercare di imitarlo, da parte nostra.
E noi? Noi ci barcameniamo. Il brano evangelico odierno ha una parola che forse potrebbe essere sintesi: valore dell’altro. Sono citate persone: madre, padre, figlio, Gesù, profeta, piccoli. Tutti hanno un valore, non un prezzo.
Prima questione: per noi gli altri hanno un prezzo o un valore? Il rischio è quello diventare cinici, passando dal voler al prezzo di persone e cose. Infatti diceva Oscar Wilde. “Chi è un cinico? Un uomo che conosce il prezzo di ogni cosa e il valore di nessuna”. Tutti hanno un valore: personalmente come lo identifico o quantifico’? Quali sono i miei parametri? Ma non è finita. Ogni valore è sempre più piccolo o più grande di un altro, quindi esiste una gerarchia. Questa “economia che uccide” lo fa anche perché ha ridotto tutto a un prezzo. E questa non è solo la mentalità dei liberisti e utilitaristi sfrenati; essa serpeggia anche tra i cristiani (e le persone di sinistra), come un tarlo che allontana da sani valori e precise gerarchie.
Gesù ci ricorda che abbiamo un valore e non un prezzo e che questi valori sono in un ordine voluto da lui. Lui è prima di tutto e sopra tutti e tutto. Poi vengano i piccoli e gli ultimi che lo rappresentano “carnalmente”: “Chiunque avrà fatto uno di queste cose al più piccolo dei miei fratelli l’avrà fatto a me” (Mt 25).
Poi i profeti, ovvero quelli he lui invia a ricordarci la sua strada e i mezzi per essere coerenti. Interessante notare che chi non da valore, né accoglie gli ultimi e i piccoli, non accoglie nemmeno i profeti. Esempio: chi odia e abusa di piccoli, migranti e poveri, odia i profeti che ricordano che dobbiamo amare e cogliere sempre. Il caso di papa Francesco è emblematico: è odiato da alcuni cardinali, vescovi, preti, suore e laici, anche perché ricorda che tutti hanno un valore e non un prezzo e tutti vanno accolti come il Signore comanda. Altro che problemi di dottrina e tradizione: il papa dà loro fastidio perché ricorda il valore di tutti e l’accoglienza che dobbiamo loro. Ma il papa è solo un esempio tra i tanti. La sorte dei profeti è simile per tutti, siano essi profeti non credenti che credenti.
Se ci teniamo alla nostra vita, a non perderla per sempre, dobbiamo dare solo valore a persone e cose e non prezzi, accogliere e non rifiutare… sempre.
Rocco D’Ambrosio,
presbitero, doc. di filosofia politica, Pont. Università Gregoriana, Roma; pres. Cercasi un fine, Cassano, Bari.