Aggiungi un posto all’Onu: l’Africa tra i «grandi», di Carlo Baroni

La «nostra» Africa ha ancora i volti dei bimbi denutriti mostrati negli spot delle organizzazioni umanitarie. La stessa immagine di cinquanta, cento anni fa. Un continente che chiede la carità. Povero e destinato a rimanere tale. Sfruttato, vessato ma che fa anche un po’ la vittima. Un pregiudizio che in fondo ci fa comodo. Fa respirare le nostre coscienze e chiudere gli occhi su un mondo che cambia. Nonostante noi.

E allora ci può sembrare persino provocatoria la proposta del segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres: un seggio permanente per l’Africa nel Consiglio di sicurezza. Accanto alle grandi potenze: Stati Uniti, Russia, Cina, Regno Unito e Francia. I Paesi che hanno disegnato i nuovi assetti del mondo dopo la Seconda guerra mondiale. Gli unici con potere di veto. Con le armi nucleari. I padroni del pianeta.
Ma è giusto chiedersi se l’organismo che riunisce tutti i Paesi della terra debba contemplare al suo interno questa sorta di club esclusivo dove il requisito per farne parte è la forza, la ricchezza, il potere. E gli altri solo soci di minoranza.

«Il mondo è cambiato dal 1945. Ma la composizione del Consiglio non ha tenuto il passo», ha detto Guterres. Allora l’Africa era una colonia enorme, con la sua terra spartita tra le diverse potenze europee. «Non possiamo accettare che il principale organismo mondiale per la pace e la sicurezza non abbia una voce permanente per un continente di oltre un miliardo di persone, una popolazione giovane e in rapida crescita, che rappresenta il 28% dei membri delle Nazioni Unite» ha sottolineato il segretario generale.

corriere.it/opinioni/24_agosto_14/aggiungi-un-posto-all-onu-l-africa-tra-i-grandi-18245d3f-4122-49bb-81ef-0bd72db9axlk.shtml?refresh_ce

PRESENTANDOCI

Cercasi un fine è “insieme” un periodico e un sito web dal 2005; un’associazione di promozione sociale, fondata nel 2008 (con attività che risalgono a partire dal 2002), iscritta al RUNTS e dotata di personalità giuridica. E’ anche una rete di scuole di formazione politica e un gruppo di accoglienza e formazione linguistica per cittadini stranieri, gruppo I CARE. A Cercasi un fine vi partecipano credenti cristiani e donne e uomini di diverse culture e religioni, accomunati dall’impegno per una società più giusta, pacifica e bella.


 

 

SORRIDENDO

Ultimi Articoli

Contribuendo

Per sostenere le nostre attività, cioè le scuole di formazione sociale e politica, questo sito web e il periodico cartaceo di cultura e politica, l’insegnamento dell’italiano per cittadini stranieri, la biblioteca “Bice Leddomade” e le altre attività di formazione culturale e sociopolitica, ti invitiamo a:

  • Donare un sostegno economico attraverso un Bonifico Bancario Cercasi un Fine APS

IBAN IT26C0846941440000000019932 BCC Credito Cooperatvo oppure CCP 000091139550 intestato ad Associazione Cercasi un fine

  • Donare il tuo 5×1000: basta la tua firma e il numero dell’associazione 91085390721 nel primo riquadro (in alto a sinistra) dedicato al Terzo Settore – RUNTS. 
  • Predisporre un lascito nel tuo testamento: hai la possibilità di aiutarci nel futuro – nel rispetto della legge, senza escludere possibili soggetti legittimari – attraverso il dono di qualcosa a Cercasi un fine (come una somma di denaro, beni mobili o immobili, una polizza di vita). Il testamento è un atto semplice, libero, sempre revocabile. Con il tuo lascito sosterrai le nostre attività. 

Grazie per quello che farai per noi.