Ho permesso
al vostro dolore di scolpirmi;
sanguinando
ho guadagnato un volto:
ogni sbrecciata è stata rabbia,
violenza, grido, pianto,
a volte un fiore…
E per questo vivo.
I ricordi franano sull’anima
nella tempesta,
e io la abito perché essa ha un cuore,
un’alcova pacifica.
Lì Dio, per immeritato amore,
come innocente Atlante,
sorregge tutto, anche me.
Solo qui tutto è chiaro,
il perdono è possibile.
E riposo prima del ritorno
all’eternità di questa guerra.