INTELLIGENZE ARTIFICIALI, DI DONATELLA A. REGA

Bene, sembra che al momento ci sia una corsa a rendere le intelligenze artificiali sempre più efficienti anche rispetto all’intelligenza umana e sempre più simili a quella umana quanto a capacità di emulare o, in qualche modo, addirittura “provare” sentimenti.

Contemporaneamente a me sembra però che ci sia una corsa a rendere gli esseri umani sempre meno intelligenti e anche sempre più incapaci di provare sentimenti. Non sembra anche a voi? Mah!

Ci stiamo trasformando in una specie di deficienze artificiali non dico naturali perché naturalmente non lo eravamo. .

E mi vengono in mente, con i miei soliti paradossi, certi bambini trascurati che hanno imparato ad amare abbracciando un pupazzo di pezza, così io penso che fra non molto una macchina, magari antropomorfa, ci insegnerà di nuovo ad amare. Lo auspico addirittura.

Quello che vedo accadere in Medio Oriente, come in Ucraina, come in tante guerre sparse nel mondo ed in altre guerre di cui già si parla come imminenti nel prossimo futuro, mi fa capire che molti dovrebbero essere rieducati, magari anche da un’intelligenza artificiale, ad amare.

Al di “2001 Odissea nello spazio” era sicuramente più umano di diversi leader politici attuali.

Leggo che si sta studiando, a scopo bellico naturalmente, come, non solo leggere nel pensiero umano, ma anche craccare un cervello umano attraverso la tecnologia con cui ora cracchiamo un computer. È solo l’ennesima paura che ci attanaglierà.

Nel frattempo facciamo i nostri acquisti di Natale naturalmente non credendo praticamente più in nulla. Un pochino dissociati.  Ma il Natale è una gigantesca festa, che si regge sui nostri sogni, i sogni che abbiamo ancora e che ci riconosciamo possibili.

A proposito, un’intelligenza artificiale sogna? Potrebbe essere una differenza anche se non so per quanto. Approfittiamone magari per progettare qualcosa di buono, dai!

Muoviamoci, incontriamoci, abbracciamoci con chiunque, dico chiunque, noi crediamo sia sconosciuto, o diverso da noi anche solo per un particolare, o antipatico o più sfortunato di noi e così daremo un sacco di materiale ai nostri sogni, sottraendolo ai nostri incubi spesso alimentati da tastiere e schermi. Proviamoci, prendiamo gli altri alla sprovvista, secondo me funziona.

Nel frattempo mi direte che di certo i ricercatori finanziati nel campo si staranno adoperando per far sognare anche le intelligenze artificiali.

Ma a quel punto, niente paura, se proprio non saremo riusciti a tornare umani abbracciandoci, sarà Al che ci spiegherà per esempio che quando vedi gente che muore o scappa sotto le bombe non si tratta di assassini ma di assassinati… perché noi, diciamocelo, non siamo più in grado di capirlo.

Ecco, ho dato alcuni spunti su cosa pensare davanti all’albero di Natale o davanti al presepe quest’anno, oltre a chiedere a Gesù Bambino salute e denaro per arrivare a fine mese, o magari anche solo a metà mese, argomenti sempre più materia per sogni, nonostante ci dicano che “tutto va benissimo”.

Infatti lo vediamo.

Bene, Buon Natale a tutti, belli e brutti.

(Questo articolo è stato scritto da Al)

Bugia! Ci avete creduto, vero? Tanto ormai chi ci capisce su cosa sia vero o cosa sia falso?

Buon Natale davvero e pensiamo, fino a che ci è dato.

 

Medico, Vicepresidente CuF

Bibliografia: Limes, rivista italiana di geopolitica, numero di Novembre 2023 “Le intelligenze dell’intelligence”

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